Perdersi per evolvere

Perdere i nostri punti di riferimento ci fa paura, ma a volte è necessario per capire se siamo comunque in grado di tenerci in piedi da soli.

È nel momento in cui ci si espone al rischio di sentirsi persi, di perdere l’equilibrio e di cadere, che siamo costretti a dimostrare a noi stessi di essere in grado di farcela, che abbiamo l’abilità necessaria per rimanere in piedi. Ed è così che impariamo a volerci un po’ più bene, a credere di più in noi e a capire che meritiamo di scegliere ciò che è più giusto per noi.

Quando ami quello che fai, non hai paura di salire quel gradino più alto che ti porterà un po’ più vicino alla realizzazione di te stesso e del tuo sogno, accetti la sfida e vai…non importa se il gradino sarà ogni volta un po’ più alto, ormai hai imparato come si fa.

Assisi luogo magico di grande ispirazione per l’anima

Brillare di luce propria

Pensavo ad un proverbio popolare che dice “meglio essere invidiati che compatiti”…io non sono di certo compatita (almeno credo) e piuttosto che essere invidiata, preferisco pensare di essere di esempio.

Nell’invidia ci vedo sempre qualcosa di irrisolto, di mancanza, di chi trova nell’altro qualcosa che non ha il coraggio di immaginare per sè, finendo per sminuire chi invece si è costruito quella sua realtà.

Prova invece a pensare cosa ti piace di quella persona, cosa le invidi e cambia la prospettiva da cui la guardi, per capire se è davvero ciò che vuoi anche per te. Non limitarti a provare invidia, perché quando parti da uno spazio di comprensione, i tuoi pensieri e le tue azioni prendono tutta un’altra forma, non sono più mossi dall’ego o dalla paura di non stare al passo, non sono mossi dalla paura di rimanere indietro, ma dalla voglia di capire cosa di quella persona ti piace e come puoi modellarla, per vedere se si adatta a te.

Ognuno di noi è un essere unico e irriproducibile; non si migliora copiando l’altro e invidiandolo, perché la nostra mancanza si colma capendo cosa possiamo imparare da lui e portarlo nella nostra vita. Prova quindi a brillare della tua luce.

Coraggio, curiosità e consapevolezza

Quanto siamo disposti ad accettare di rimanere? Quanto possiamo resistere in una situazione che non ci appartiene e non rispecchia noi e i nostri valori? Quanto vogliamo ancora rimanere di fianco ad una persona con cui ci sentiamo di non essere noi stessi? …e soprattutto perché?

Queste e mille altre domande me le sono fatte tempo fa, quando qualcosa dentro di me ha iniziato a fare male, a rompersi, a creare un abisso che non sapevo come colmare…con il tempo ho capito che gli abissi non si colmano, si abitano, ci si rimane dentro per capire di cosa sono fatti e solo poi, con le unghie, con i denti e con tanto amore per se stessi, si risalgono e si ritrova la luce.

“Come si fa?” ti chiederai… Con il coraggio di essere se stessi, con la curiosità di andare a scoprire cosa c’è oltre quel malessere, con la consapevolezza che solo affrontando la paura, il senso di colpa e di insicurezza, solo liberandosi da tutte le credenze che ci limitano e alle quali ci siamo adeguati, solo così possiamo essere davvero noi…amarci per come siamo e farci amare per come siamo.

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