Uno dei più grandi regali che ci si possa fare è dedicarsi del tempo, per stare soli, per pensare, lontano da tutto e tutti. Mi rendo conto che questo può suonare strano in una realtà in cui tutto è condivisione mediatica, ma mi domando se questo non sia un alibi per non guardarsi dentro troppo a fondo.
Quando ho scelto di cambiare strada nella mia vita, lasciando una situazione che non mi faceva stare bene, in cui non ero più me stessa, non ho mai preso in considerazione la “solitudine” come fattore limitante alla mia voglia di cambiamento.
Sento troppe persone dire che non riescono a stare da sole, che hanno paura a stare da sole, ma questo porta spesso a fare delle scelte dettate dall’insicurezza e non dal reale desiderio di condividere la vita con quella persona.
Con il tempo la solitudine è diventata per me una compagna di vita, grazie alla quale ho affrontato le miei insicurezze e sono andata oltre i miei limiti.
Diamo alla parola solitudine un’accezione negativa, come se lo stare soli a pensare, leggere, analizzare, programmare sia una condizione di tristezza; in realtà la solitudine nel senso di isolamento fisico dagli altri è una scelta, perché chi si sente solo, non voluto e non accettato lo è anche in mezzo a centinaia di persone…non è uno stato fisico, ma emotivo più profondo, di inadeguatezza e insicurezza.
Ma questa non è materia di mia competenza, io mi limito a trasmettere la mia esperienza nella speranza che possa essere di ispirazione per qualcuno.
“La vera medicina per tutti i mali consiste nel cambiare vita, cambiare noi stessi e con questa rivoluzione interiore dare il proprio contributo alla speranza in un mondo migliore.”
“Io questa vita me la sono inventata, mica cento anni fa, ieri l’altro. Ognuno lo può fare, ci vuole solo coraggio, determinazione, e un senso di sè che non sia quello piccino della carriera e dei soldi; che sia il senso che sei parte di questa cosa meravigliosa che è tutta quì attorno a noi. Vorrei che il mio messaggio fosse un inno alla diversità, alla possibilità di essere quello che vuoi. È fattibile, fattibile per tutti”. Tiziano Terzani
Il coraggio, il senso di se, il cambiamento, partono da una conoscenza di se stessi che, se non ci fermiamo ad ascoltarci profondamente, non raggiungeremo mai.
Nel mio cammino ho letto e studiato tanto, ho imparato a pormi le domande giuste per cercare di vedere tutte le sfaccettature dei miei comportamenti e di quelli degli altri, per guardare la vita con occhi diversi e imparare ad accettare quello che non posso cambiare e che ostacola il mio processo verso la migliore versione di me, che trova la felicità dentro se stessa e non nelle persone o nelle cose.
_sandraT _